Il Settimo Raggio
di Gisella Cannarsa (8-09-25)
Nell’insegnamento esoterico i Sette Raggi sono i grandi flussi di energia che strutturano e animano l’universo.
Ho trattato l'argomento con i miei studenti, tra il 2017 e il 2019 , con serate introduttive e nove serate dedicate ai Raggi, le loro qualità e l'associazione con i Fiori di Bach, spiegando anche l'errore nell'attribuzione dei colori, diffusa in Rete.
Si possono immaginare i Raggi come sette qualità fondamentali della Vita Una, che plasmano la materia, guidano l’evoluzione e si manifestano sia nel cosmo che nell’essere umano. Ogni Raggio rappresenta un aspetto del "Divino":
- Primo Raggio – Volontà e Potere.
- Secondo Raggio – Amore e Saggezza.
- Terzo Raggio – Intelligenza attiva.
- Quarto Raggio – Armonia attraverso il Conflitto.
- Quinto Raggio – Conoscenza concreta e Scienza.
- Sesto Raggio – Devozione e Idealismo.
- Settimo Raggio – Ordine, Ritmo e Magia Cerimoniale.
Questi sette raggi operano come forze di costruzione e trasformazione: sono il tessuto invisibile che governa cicli, evoluzioni, qualità interiori e persino le grandi epoche storiche.
Ognuno di noi risuona più facilmente con uno o più raggi, perché essi colorano la nostra anima, la nostra mente e la nostra personalità.
In questo tempo storico il Settimo Raggio sta crescendo d’intensità. È il Raggio che porta ordine nel caos, che unisce spirito e materia, che insegna la forza del rito e della disciplina creativa. È la corrente che ci invita a riscoprire la ritualità personale e a riportare nella vita quotidiana il senso del sacro.
Ognuno di noi ha un po' di tutti i raggi, nella sua costituzione energetica, ma adesso abbiamo bisogno di sintonizzarci al meglio con il Settimo.
Il Settimo Raggio è un’energia molto concreta, che “porta in forma” le intuizioni degli altri raggi. È il Raggio del mago bianco, dell’alchimista che unisce spirito e materia, e in questa fase storica la sua influenza cresce perché l’umanità ha bisogno di ritrovare ordine, disciplina, coerenza.
La ritualità personale, non è un orpello esteriore, ma una tecnologia interiore:
- stabilizza la mente,
- incanala le forze vitali,
- protegge dalle influenze caotiche (compresi gli egregori che si nutrono di disattenzione ed emozioni disordinate),
- permette di trasformare ciò che si vive in azione sacra, in atto creativo consapevole.
Se osserviamo i Nomi attribuiti ad esso, emergono due poli:
- da un lato il Custode, il Guardiano, la Spada, l’Ordine;
- dall’altro il Creatore, il Vivificatore, il Fuoco, la Luce.
Le sue qualità (creare, cooperare, pensare, vivificare, rivelare bellezza, sviluppare potere mentale) sono strumenti pratici. Ogni rituale quotidiano — anche semplice — può diventare un modo per incarnarle. Ad esempio:
- Creare: accendere una candela con intenzione precisa.
- Cooperare: condividere un gesto simbolico con altri, anche a distanza.
- Pensare: formulare parole ordinate, mantram o affermazioni.
- Rivelare Bellezza: compiere il rito con armonia e cura estetica.
- Vivificare: caricare il gesto di respiro e di energia vitale.
Operare con la ritualità, quindi sintonizzandosi sul Settimo Raggio, aiuta a dissolvere vizi come: il formalismo, la bigotteria, l'orgoglio, la ristrettezza mentale, la tendenza a dare giudizi superficiali, l'esagerata opinione di se stessi.
Il Settimo Raggio lavora sempre per “sintesi”: prima dentro l’individuo (psicosintesi personale), poi fra individui (psicosintesi di gruppo), fino a un ordine più vasto.
In pratica, ogni volta che costruiamo una ritualità personale chiara, coerente e sentita, stiamo risuonando con il Settimo Raggio e partecipiamo al grande ordine cosmico.