Questo è il mio Manifesto del Do ut Des, con cui gestisco il dare e il prendere.
(copyright Gisella Cannarsa)
1. Dare è un atto sacro
Ogni informazione, ogni scrittura, ogni pratica che condivido nasce dal cuore, dall’esperienza e dalla passione. Offro per generosità, non per essere sfruttata.
Ogni informazione, ogni scrittura, ogni pratica che condivido nasce dal cuore, dall’esperienza e dalla passione. Offro per generosità, non per essere sfruttata.
2. Il rispetto è reciprocità
Chi accede ai miei contenuti riconosce il loro valore. Dare significa entrare in relazione con cura, non pretendere senza offrire nulla in cambio.
Chi accede ai miei contenuti riconosce il loro valore. Dare significa entrare in relazione con cura, non pretendere senza offrire nulla in cambio.
3. Energia e tempo sono risorse preziose
Non tutto ciò che posso dare deve essere accessibile a chi non è pronto a rispettarlo. Il mio tempo, la mia attenzione, il mio sapere hanno un valore che va riconosciuto.
Non tutto ciò che posso dare deve essere accessibile a chi non è pronto a rispettarlo. Il mio tempo, la mia attenzione, il mio sapere hanno un valore che va riconosciuto.
4. Chi chiede senza dare non è il mio pubblico
Chi vuole approfittare dei miei corsi, dei miei scritti o delle mie conoscenze per usurpare o plagiare, non può far parte del mio flusso. Io do, ma il flusso va a chi è in armonia con esso.
Chi vuole approfittare dei miei corsi, dei miei scritti o delle mie conoscenze per usurpare o plagiare, non può far parte del mio flusso. Io do, ma il flusso va a chi è in armonia con esso.
5. Do ut des è equilibrio, non mercimonio
Dare e ricevere è naturale e necessario, ma deve essere autentico: rispetto, attenzione e riconoscimento sono la valuta invisibile che mantiene il flusso sano.
Dare e ricevere è naturale e necessario, ma deve essere autentico: rispetto, attenzione e riconoscimento sono la valuta invisibile che mantiene il flusso sano.
6. Filtro energetico e professionale
Prima di condividere, ascolto il contesto: chi è il destinatario? Qual è l’intento? Offro a chi è pronto a ricevere con gratitudine e integrità, e lascio scorrere altrove chi non lo è.
Prima di condividere, ascolto il contesto: chi è il destinatario? Qual è l’intento? Offro a chi è pronto a ricevere con gratitudine e integrità, e lascio scorrere altrove chi non lo è.
7. La mia generosità è libera, non illimitata
Posso essere una guida, una facilitatrice, una tessitrice di sogni: ma non un magazzino aperto per chi cerca scorciatoie. Dare resta gioia, ma non svendita.
Posso essere una guida, una facilitatrice, una tessitrice di sogni: ma non un magazzino aperto per chi cerca scorciatoie. Dare resta gioia, ma non svendita.
[Diritti riservati]