Le Ginocchia — Il Luogo in cui il Passato e la Direzione si Incontrano
di Gisella Cannarsa
[Diritti riservati]
Le ginocchia sono le articolazioni più grandi del corpo, e una delle articolazioni più “parlanti”.
Non solo sostengono il movimento, ma registrano ogni volta in cui ci stiamo avvicinando o allontanando da qualcosa.
Sono un crocevia: tra passato e futuro, tra rigidità e flessibilità, tra dignità e resa.
Il loro linguaggio è preciso, diretto, impossibile da ignorare quando si attiva.
Sono un crocevia: tra passato e futuro, tra rigidità e flessibilità, tra dignità e resa.
Il loro linguaggio è preciso, diretto, impossibile da ignorare quando si attiva.
Quando fanno male, scricchiolano, cedono o diventano rigide, spesso il messaggio è uno solo:
- Il passato non è ancora .... passato
- Oppure non ci sentiamo pronti a lasciarlo andare.
È un passato che rimane addosso, come un’ombra che ci cammina dietro e rallenta la nostra andatura.
1. Le ginocchia come occhi sul passato che si allontana
Nei miei insegnamenti di cristalloterapia, ho sempre proposto le ginocchia come gli “occhi” che guardano il passato mentre ce ne discostiamo.
Perché durante il camminare, i cavi poplitei, il retro delle ginocchia, vedono ciò che abbiamo attraversato, ciò da cui ci stiamo distaccando, ciò che è ancora vicino e con cui mettiamo la distanza.
Perché durante il camminare, i cavi poplitei, il retro delle ginocchia, vedono ciò che abbiamo attraversato, ciò da cui ci stiamo distaccando, ciò che è ancora vicino e con cui mettiamo la distanza.
2. Le ginocchia come articolazione del cambiamento
Più di ogni altra parte del corpo, le ginocchia raccontano la relazione col cambiamento.
Per cambiare direzione occorre piegarle.
Per frenare occorre piegarle.
Per adattarsi occorre piegarle (salire, scendere, sedersi, accovacciarsi….)
Per cambiare direzione occorre piegarle.
Per frenare occorre piegarle.
Per adattarsi occorre piegarle (salire, scendere, sedersi, accovacciarsi….)
Sono la chiave della svolta: senza flessione non esiste curva possibile.
Quando non c’è disponibilità al cambiamento — o quando siamo chiamati a una svolta che non abbiamo ancora integrato — la ginocchia parlano subito:
- rigidità che limita i movimenti
- dolori improvvisi
- sensazione di instabilità
- infiammazioni o blocchi
È il corpo che dice:
“Non sono ancora allineato alla direzione che stai per prendere.”
“Non sono ancora allineato alla direzione che stai per prendere.”
3. Le ginocchia come barometro dell’allineamento interiore
Le ginocchia rappresentano anche la relazione con la dignità personale.
“Piegare le ginocchia” ha un significato archetipico antico: ci inginocchiamo solo davanti a ciò che riteniamo sacro, o davanti a ciò a cui concediamo autorità.
“Piegare le ginocchia” ha un significato archetipico antico: ci inginocchiamo solo davanti a ciò che riteniamo sacro, o davanti a ciò a cui concediamo autorità.
Per questo, quando la vita ci chiede di piegare le ginocchia davanti a qualcosa che non sentiamo nostro, le ginocchia si ribellano:
- dolore
- rifiuto del movimento
- impossibilità di piegarsi
- bisogno di irrigidirsi
Come se dicessero: “Non mi inginocchio a ciò che non rispetto.”
Al contrario, quando cerchiamo di essere troppo rigidi, troppo controllanti, troppo “in piedi a tutti i costi”, le ginocchia ci ricordano che la flessibilità non è debolezza: è intelligenza del corpo.
4. Il blocco prima della svolta: quando il ginocchio anticipa il cambiamento
Accade spesso che prima di un cambiamento importante la ginocchia si facciano sentire:
- un nuovo contratto
- un trasferimento
- un cambio di città
- un cambio di ruolo
- un passaggio di identità
- un salto professionale
Perfino negli sportivi, molti infortuni al ginocchio avvengono alla vigilia di un cambiamento di squadra o di posizione.
È come se la ginocchia si facessero carico di una tensione psichica che non ha ancora un luogo dove andare.
Finché la scelta non è integrata, l’articolazione non “cede” il passo.
Finché la scelta non è integrata, l’articolazione non “cede” il passo.
5. Le ginocchia come sentinelle della direzione
Le ginocchia offrono un ultimo insegnamento: non sono solo ciò che piega, ma ciò che decide la traiettoria.
Proprio come nello sci, senza la flessione delle ginocchia la persona non curva: va dritta, anche quando non dovrebbe.
Quante volte accade anche nella vita?
- rimaniamo su una strada per abitudine
- non riusciamo a fare il passo laterale
- stringiamo i denti ma non cambiamo rotta
- sappiamo che serve una svolta, ma non riusciamo a imboccarla
Le ginocchia lo vedono prima di noi.
E quando non possiamo più rimandare, mandano un segnale.
LE GINOCCHIA NON PARLANO MAI “IN GENERALE”.
Riassunto supersintetico:
Come per mani, piedi, anche qui destra e sinistra raccontano due movimenti interiori completamente diversi, spesso complementari.
Ginocchio destro — il passo nel mondo
(Azione, scelta, direzione visibile, vita pratica)
Il ginocchio destro parla del rapporto con il mondo esterno: lavoro, decisioni pratiche, cambiamenti oggettivi (traslochi, contratti, ruoli sociali), responsabilità concrete.
Quando il ginocchio destro fa male, cede, scricchiola o limita il movimento, di solito indica:
• Difficoltà ad accettare un cambiamento inevitabile nella realtà concreta. Quello che “tocca fare”: firmare, lasciare, prendere posizione, iniziare, chiudere.
• Resistenza al passo successivo
Il ginocchio destro è il “primo passo” verso ciò che si vede chiaramente:
un treno da prendere, una casa da lasciare, un lavoro da modificare.
un treno da prendere, una casa da lasciare, un lavoro da modificare.
Spesso dice:
“So cosa dovrei fare… ma non lo voglio ancora fare.”
“So cosa dovrei fare… ma non lo voglio ancora fare.”
• Problemi con l’autorità (la propria o quella degli altri). Non è più sostenibile ubbidire, compiacere, accettare ritmi o richieste esterne che non risuonano.
• La paura di sbagliare direzione
Il ginocchio destro cede quando ci sentiamo osservati, giudicati o valutati nel passo che stiamo per compiere.
Ginocchio sinistro — il passo interiore
(Emozioni, passato, storia profonda, identità sensibile)
Il ginocchio sinistro parla del rapporto con il mondo interno: la nostra emotività, la fedeltà al passato, ciò che abbiamo vissuto e che, spesso, condiziona il movimento verso il futuro.
Quando il ginocchio sinistro duole o limita, di solito comunica:
• Il passato è troppo vicino. Non è digerito, non è distante abbastanza da permettere un passo nuovo.
• È il ginocchio che guarda alle emozioni trattenute, che bloccano la fluidità: rabbia non espressa, tristezza compressa, paura dell’abbandono, sensazione di non avere sostegno.
• È il ginocchio che guarda alle emozioni trattenute, che bloccano la fluidità: rabbia non espressa, tristezza compressa, paura dell’abbandono, sensazione di non avere sostegno.
• Conflitti relazionali profondi. Ferite di amicizie, incomprensioni familiari, difficoltà a lasciare andare qualcuno o qualcosa.
• Difficoltà a riconoscere ciò che si sente davvero. Il ginocchio sinistro cede quando una parte di noi dice “non sto bene qui”, ma non riesce a nominare — né a onorare — questa verità.
• Paura della vulnerabilità. Il ginocchio sinistro protegge l’identità gentile, sensibile, intuitiva.
Se fa male, spesso è perché la vita ci chiede un passo più nudo, più autentico.
Riassunto supersintetico:
- Ginocchio destro → il passo nel mondo.
Azione, decisione, responsabilità, direzione esterna. - Ginocchio sinistro → il passo nell’anima.
Emozioni, passato, relazioni intime, direzione interiore.
DESTRA o SINISTRA - La lateralità del corpo
Quando destra e sinistra ci confondono le idee
Penso sia capitato a tutti di entrare in confusione: sono destro o mancino? Quale significato devo considerare? Ma perché non combacia con quanto sto vivendo?
Quando non ci torna un'analisi, non abbiamo risultati, o abbiamo dubbi, si tratta di considerare che esistono mappature diverse, a seconda dell'ambito che stiamo affrontando.
Esistono “linguaggi” diversi della lateralità
- Lateralità energetica (simbolismo archetipico, psicosintesi) → non si inverte.
- Lateralità relativa (Yin/Yang) della MTC → dipende da cosa si sta analizzando (organo, meridiano, ecc), ma non dipende dall'essere mancini o meno
- Lateralità biologico-confittuale (NMG, Algoritmi di Tropeano) → si inverte nei mancini.
1) Linguaggio simbolico e psicosintesi
Nel linguaggio energetico-archetipico e nella psicosintesi:
- Destra → azione, esteriorità, mondo visibile
- Sinistra → interiorità, emozione, memoria, mondo interiore
Questa corrispondenza è universale nel linguaggio simbolico, indipendente dalla mano dominante o dal piede principale.
Si applica quindi a mani, piedi, ginocchia e altre parti del corpo che leggiamo come portatrici di messaggi archetipici o psicosomatici.
Si applica quindi a mani, piedi, ginocchia e altre parti del corpo che leggiamo come portatrici di messaggi archetipici o psicosomatici.
2) Medicina Tradizionale Cinese (MTC)
In MTC, invece, destra e sinistra vanno letti in relazione ai meridiani, agli organi e all’energia manifestata o occulta:
- la lateralità anatomica non coincide necessariamente con l’asse simbolico destra/sinistra. Tutto dipende da cosa stiamo chiedendo.
- ogni lato del corpo riflette lo stato energetico di specifici organi e meridiani, la forza o la debolezza del Qi, e la polarità Yin/Yang, indipendentemente dalla dominanza manuale o dal ruolo simbolico della destra/sinistra.
In altre parole: nella MTC la lettura laterale è funzionale ed energetica, non simbolica universale.
3) Mancini “educati” alla mano opposta
Per i mancini educati a usare la destra può emergere un asse misto:
- Simbolico → segue la polarità archetipica (destra = mondo esterno, sinistra = interno)
- Biologico/energetico → segue la dominanza naturale e lo stato dei meridiani
Questo spiega perché, in alcuni casi, un sintomo o un messaggio corporeo può sembrare “invertito” rispetto alla lettura simbolica classica.
Memo: tra i sessantenni e oltre, ci sono molti mancini rieducati, che non sanno di essere mancini di nascita. Questo è dovuto alla realtà di quei tempi, in cui il mancino era visto come "sbagliato".
4) Mancini “puri”
- Simbolico/archetipo → segue la polarità universale: destra = mondo esterno, sinistra = interno.
- Biologico/energetico → segue la dominanza naturale, quindi c’è un ribaltamento della lateralità rispetto ai destrorsi.
Ciò significa che i segnali corporei (mani, piedi, ginocchia) possono apparire “invertiti” se li interpretiamo secondo la logica dei destrorsi.
FOCUS sul Ginocchio come “Cerniera del Destino”
Il ginocchio è l’articolazione che permette la svolta, il cambiamento di direzione, il passo nuovo.
È cerniera perché collega il femore alla tibia, permettendo flessione e stabilità: metafora perfetta di ciò che accade quando la vita ci chiede di piegare senza cedere, cambiare rotta senza perdere identità.
È cerniera perché collega il femore alla tibia, permettendo flessione e stabilità: metafora perfetta di ciò che accade quando la vita ci chiede di piegare senza cedere, cambiare rotta senza perdere identità.
Messaggio simbolico:
- Ginocchio flessibile → capacità di affrontare cambiamenti, adattarsi, piegarsi senza spezzarsi.
- Ginocchio rigido → resistenza al cambiamento, attaccamento al passato, paura della perdita di controllo.
- Ginocchio dolorante → il corpo segnala che la direzione da prendere non è ancora integrata, o che si sta affrontando un bivio emotivo o esistenziale.
Se il ginocchio destro guarda il mondo, misura il passo esterno, il ginocchio sinistro guarda dentro, misura il passo interiore.
Il dolore o la rigidità sono un invito a riconsiderare la propria direzione e le scelte, prima di avanzare.
Il dolore o la rigidità sono un invito a riconsiderare la propria direzione e le scelte, prima di avanzare.
Ogni componente del ginocchio porta un messaggio simbolico:
Ed infine un invito alla lettura consapevole
I significati che il corpo ci offre non arrivano sempre dove li aspettiamo.
Spesso emergono nei momenti meno prevedibili, quando smettiamo di seguire protocolli rigidi o abitudini mentali e lasciamo spazio all’osservazione più libera, attenta in modo diverso.
Per questo, non fermarti mai a una sola interpretazione. Le diverse chiavi di lettura — simbolica, energetica, biologica — possono sovrapporsi o integrarsi, rivelando messaggi profondi e personali. Solo sondando tutte le possibilità possiamo riconoscerci davvero nei segnali che mani, piedi, ginocchia e tutto il corpo ci inviano, e tradurli in consapevolezza e azione concreta.